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L'Equilibrio di una Linea fra tante




A Cluj è una serata di inizio agosto piacevolmente fresca. Ma dentro ancora non se n'è accorto nessuno. Da diverse ore i volti di tutti convergono verso un solo spazio, lasciando che le menti si dimentichino del mondo lì fuori. Una persona, due, dieci, cento. Stray Idler, con loro, si alza quasi con devozione, come a conclusione di una sorta di rituale catartico. Applaude, applaudono. Sembrano non fermarsi mai, guardando negli occhi gli artisti a pochi metri. Quelli degli interpreti sembrano sul punto di versare qualche lacrima. Dopo tanto tempo, ottengono di nuovo il loro pubblico davanti, i loro meritati tributi. Ci sono mancati, certo, ma anche noi a loro. Forse persino di più.

Cluj - Teatro dell'Opera - Interno



A Cluj è una serata di inizio agosto piacevolmente fresca. Ora sì, ce ne rendiamo conto, usciti definitivamente dalla bolla.

Solo qualche giorno prima, io e mia moglie eravamo su un minibus, che è una tipologia di trasporto pubblico abbastanza comune nell'Europa Orientale. Ce ne sono di tutti i tipi: più economici, più nuovi, con rotte più o meno rapide, con qualche comfort in più o in meno. Be', io sono salito decidendo in base all'orario. Il nostro minibus non è dei più nuovi, ma partiamo dal capolinea e quindi abbiamo la fortuna di poterci scegliere i posti. Io e mia moglie ci accomodiamo direttamente dietro all'autista. Per il resto, salgono una ragazza e una signora sulla cinquantina. Stiamo per partire, quando anche il sessantenne lì fuori decide di unirsi al gruppo. Qualora fossi stato distratto e non avessi notato il suo ingresso nel minibus, ci avrebbe pensato lui a rendersi evidente. Circa ogni trenta secondi.

Tossendo. Senza mascherina. Teoricamente obbligatoria.

Ma la cacofonia prodotta non avrebbe allietato certo il nostro viaggio. Perciò, nelle fermate successive, altri artisti dalle chiome argentate hanno pensato bene di unirsi a lui in un fantastico contrappunto gutturale, che ci ha accompagnato fin quasi a destinazione. Dentro, un gioco di flussi aerei, quasi tutti liberi di accoppiarsi o bisticciare. Di fuori, dal finestrino, la splendida impanatura di una prospera ed incurante estate. Che ci raggiunge solo attraverso la sua luce, data anche la scarsa areazione del mezzo.

In viaggio verso Sighișoara

Siamo arrivati. Scendo. Mi allontano di qualche metro. Mi tolgo finalmente la mascherina. Almeno io la indossavo, sì. E faccio un bel respiro, a pieni polmoni. Rimango stordito un paio di secondi. Respiro di nuovo, questa volta senza forzare l'inspirazione. Apro gli occhi. Quando li avevo chiusi!? Sono pronto.

È in quel momento che ho capito di aver finalmente tirato una linea.

Decorazioni a Turda

Con mano incerta, un po' sghemba, passibile di ulteriori oscillazioni. Ma l'ho tirata. O meglio, solo in quel momento ho formalizzato di averlo già fatto. In realtà credo che il processo sia stato più conscio di quanto mi sia sembrato. Voglio dire, sono ancora abbastanza giovane, non ho patologie rilevanti, conduco una vita sana, senza eccessi. Mantengo un minimo di forma fisica. Ma soprattutto sono vaccinato. Tutto questo mi porta a pensare che ho ridotto di parecchio i rischi per la mia salute. Pertanto so fino a che punto voglio spingermi, cosa potrò accettare e dove invece preferirò defilarmi.

Ma tutto ciò è abbastanza ovvio. E ancora più di ovvio, è personale. Del resto ogni mano tira la sua linea nel punto dello spazio dove si trova più a suo agio.

Allora questa epifania non vale poi granché, non credete? Perché in realtà la presa di coscienza credo sia stata un'altra. Dovevo solo mettere insieme tutti i pezzi.

In viaggio verso Dubrovnik

Un paio di mesi prima, in Croazia, mi è stato proposto un tour in barca. La persona che ha provato a convincermi si è rivolta a me addirittura in italiano, sfoggiando le sue migliori tecniche di vendita. Tra i punti di forza evidenziati, ci sarebbe stata la possibilità di bere illimitatamente, a buffet, e di ballare sulla barca per diverse ore della giornata. Ho declinato l'invito. Spaventato? Be', non mi ha sicuramente stuzzicato ad andare, come forse aveva sperato. Ma è pur vero che le feste danzanti non mi attraevano nemmeno quando avevo vent'anni. Per cui per me non è stata certo una rinuncia concessa a malincuore. Ma evidentemente con tanti altri la tecnica aveva funzionato, altrimenti la venditrice non si sarebbe giocata una carta tanto rischiosa.

Târgu Mureș - Catedrala Buna Vestire

Riavvicinandomi temporalmente, torno in Transilvania. Proprio durante la mia prima visita in una chiesa, ho notato che alcuni fedeli si avvicinavano uno dopo l'altro a baciare una statua senza alcuna esitazione. Atto che io non avrei portato a termine nemmeno dieci anni fa. Questo in una zona con una bassa incidenza di contagi, va detto, ma anche una scarsa adesione vaccinale.

Dove voglio arrivare? Dovunque sia arrivato, l'ho fatto in ritardo. Sì, esattamente. La mia presa di coscienza maggiore sta in un punto molto semplice.

Ho tirato una linea. Bene. Quasi tutti gli altri lo hanno fatto prima di me.

Quel signore sul minibus, certamente lo ha fatto. Si è vaccinato? Non potrò mai saperlo. In ogni caso una decisione lui l'ha presa: si comporterà sui mezzi pubblici come sempre ha fatto. Così i fedeli della chiesa. Allo stesso modo, alcuni turisti in Croazia danzeranno sulle barche lontani da qualsiasi tracciamento indiscreto. Altri rimarranno cautamente a riva.

Piccioni a Dubrovnik

A questo punto della pandemia, ad agosto 2021, mi pare evidente che le posizioni si siano consolidate. Sono veramente pochi gli elementi che possono modificare i comportamenti delle persone. La vaccinazione è stato l'ultimo di questi. Il mutamento viene spesso utilizzato come accusa da parte di qualcuno, ma in realtà si tratta di una semplice constatazione: molte persone vaccinate hanno iniziato ad osare, a riappropriarsi di spicchi di vita riposti in cantina. Come le tante nonne che sono tornate ad accudire i nipoti. O i numerosi amici che hanno ricominciato a riunirsi a cena. Be', è anche per questo che molti hanno scelto di vaccinarsi. Non certo affinché nulla cambiasse.

Cluj - Vecchia insegna

Ma dopo questo, cos'altro può esserci? Gli ammonimenti? Le imposizioni? Le seconde potranno funzionare, ad esempio l'obbligo di mascherina in alcuni luoghi. Solo che molti rispetteranno la regola solo se controllati e ripetutamente invitati a farlo. Non l'abbracceranno con convinzione, non la faranno propria. Siamo un insieme di linee, in uno spazio multidimensionale. È semplicemente ingenuo sperare che tutte le rette corrano parallelamente. Che poi tanto rette nemmeno sono, altrimenti non sarebbero tracciate da mani umane...

Colori a Sighișoara

E voi avete percepito una qualche linea sgorgarvi dal palmo della mano?



A Cluj è una bellissima, calda giornata di inizio agosto. Stray Idler nota un cartellone che pubblicizza uno spettacolo all'opera. Lui e sua moglie, o meglio le linee della loro anima, decidono di voler andare. Non acquistano un biglietto online, si recano direttamente alla biglietteria del teatro perché vogliono prima chiedere una cosa. Le regole Covid19? Forse un tempo, ora non è più il loro primo pensiero. Solo la sera stessa dello spettacolo scopriranno che verrà loro controllata la temperatura, che dovranno (non sorprendentemente) indossare una mascherina, ma anche che il teatro, almeno per quanto hanno notato intorno a loro, lavora a capienza piena.

Cluj - Teatro dell'Opera - Esterno

Ma Stray Idler aveva una diversa preoccupazione: il dress code. Essendo lì come turista e viaggiando leggero, non aveva praticamente nulla di decente da mettersi addosso. Chiede se sneakers, jeans e t-shirt potrebbero rappresentare un problema, perché sa che di meglio non riuscirà a fare. La risposta è negativa. Bene, ad entrare potrà entrare, ma...

“Ma lo sapevo che sarei stato l'unico straccione qui dentro. Tu almeno sei presentabile.” dice Stray a sua moglie, notando che quasi tutti gli altri spettatori hanno tirato fuori dall'armadio il vestito buono. Per alcuni di loro è più corretto dire che credono di averlo fatto.
“Va be', dai. Non fa niente. Tanto non devi chiacchierare con nessuno.”
“Per fortuna!”
“Solo che...” sorride sua moglie “Se ti chiedono da dove vieni, che figura farai fare agli italiani!?”
“Hmmm, vero. Be', in quel caso dirò di essere francese...”



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