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I miei Romanzi in breve




Ho iniziato a scrivere narrativa appena laureato: avevo ventitré anni.

I miei Romanzi in breve

Il romanzo che ne è venuto fuori continuo a considerarlo incompleto. Manca di struttura e ha uno stile forse anche apprezzabile e adatto al personaggio principale, ma poco scorrevole per un'opera di narrativa moderna. Andrebbe riscritto da capo, ma non credo lo farò mai.

Col tempo ho mutato stile di scrittura e noto un'evoluzione continua. Tuttavia, in quasi tutte le mie opere permane una costante: l'uso della prima persona come tecnica narrativa. Mi sento più a mio agio così e credo sia un modo per eliminare le distanze tra il narratore e il lettore. Ha però anche i suoi limiti: la conoscenza del narratore/personaggio diventa circoscritta. Non potrà mai sapere cosa stia pensando in un momento specifico un altro personaggio o cosa stia facendo. Potrà al massimo ipotizzarlo. In alcuni casi ho risolto questo vincolo, cambiando il narratore, ma mantenendo sempre la prima persona.

Il primo romanzo che considero compiuto è arrivato un paio di anni dopo il primo, a seguito di un viaggio in Cina. La componente itinerante me la porto dietro in molte delle mie opere. In questa in particolare mischio esperienze vissute (avevo veramente iniziato a studiare cinese) ad una storia fittizia ispirata da ciò che ho osservato durante il mio viaggio.

Ne ho poi scritto un altro subito dopo, ma anche questo lo considero un'opera poco riuscita, nonostante sia completo. E lo escludo dal conteggio. Cos'ha di storto questo romanzo? Non saprei dirlo nemmeno io, ma io stesso non ci sono affezionato, tanto che ne ricordo molto poco la struttura e i contenuti. Insomma, sono più quelli venuti male che quelli venuti bene? In realtà, no. Solo i due di cui ho parlato, i successivi li ritengo compiuti e coerenti.

In uno maschero una storia di amicizia per parlare di altre tematiche (che non voglio svelare qui): è ciò che faccio anche nell'ultimo che ho scritto. Ma di quest'ultimo posso almeno dire che torno a riportare l'elemento del viaggio e che, in buona parte, è ambientato ad Istanbul. Ne parlo in questo articolo sul blog di viaggi, nel quale sono contenuti anche degli estratti dal romanzo stesso.

In entrambi uso le personalità dei miei due migliori amici e creo i personaggi intorno a loro. Io stesso sono curioso di vedere come differiscano i personaggi a loro attribuibili a distanza di quasi dieci anni.

Ma ho anche imparato qualche cosa nel tempo: di non impuntarmi ad inserire dei contenuti per forza, semplicemente perché ho voglia di parlarne. Qualche volta questo errore lo facevo, adesso non più: c'è questo spazio per i pensieri liberi.

Arrivo poi a scrivere persino una trilogia, ma in realtà non la scrivo tutta di seguito. E a dire il vero non si tratta proprio di una vera trilogia: faccio solamente uso degli stessi personaggi, ma i romanzi sono essenzialmente tre generi diversi. In comune hanno solo il fatto di essere parzialmente ambientati a Taiwan, paese che conosco benissimo avendo sposato una taiwanese, e appunto i personaggi principali.

Il primo di essi è un romanzo divulgativo, il più semplice che ho scritto. Affronto, sì, temi delicati come quello di una ricercata solitudine e del richiamo della vita reale, ma ne approfitto anche per presentare un paese non molto noto agli occidentali.

Il secondo di questa “trilogia” è essenzialmente un romanzo di tipo sentimentale: era ciò che avevo bisogno di scrivere in quel momento. L'ultimo, invece, racconta una storia di autoscoperta, ed è al limite del filosofico in alcuni tratti.

Ce n'è un altro, scritto in mezzo a questa trilogia. Stavo attraversando un periodo di difficoltà personale. E lo rifletto in questa opera, in cui il protagonista principale si rifugia nel suo mondo e dipinge la realtà rileggendola secondo i suoi filtri. È in questo caso che faccio uso di un secondo narratore, che possa fornire al lettore le dovute spiegazioni.

Qualcuno mi ha fatto notare che in tutte queste opere c'è un tema ricorrente. Quale? Ne parlerò in modo esteso in queste pagine, nei prossimi articoli di Echi di Tastiera.



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