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Sogno di sognare alle Maldive




Ciao, lettore. Vieni dal presente o dal futuro?

In entrambi i casi, non credo che quest'articolo sia ciò che ti aspetti di leggere. Se vieni dal presente, sei probabilmente qui perché sei stato attratto dal titolo o da una foto promettente, invitante. Ma chissà se rispetterò quella promessa... Se invece vieni dal futuro, sappi che il mondo attuale (novembre 2020) non rappresenta esattamente il periodo più florido e spensierato che sta attraversando buona parte dell'umanità.

Maldive: uccello

Nel mio caso, non posso lamentarmi troppo, ma anch'io ho l'esigenza di portare il mio pensiero molto lontano. Le Maldive? Perché no? Ma c'è un motivo. Vediamolo.

Il lettore più assiduo, o magari un mio conoscente, dirà: “Stray, ma tu al mare ci vai solo per sbaglio. D'estate sei talmente bianco che se Halloween cadesse ad agosto, tu non dovresti nemmeno comprare il costume da fantasma. E adesso mi dici che pensi alle Maldive!? Tu non c'entri niente con le Maldive.”

Maldive: foto subacquea #1

Ed è vero. Io in effetti alle Maldive sono stato, ma penso sia opportuno anche raccontare come. Sempre se me lo ricordo: sono passati circa dieci anni.

Eravamo sposati da poco e, per il primo viaggio lungo dopo il matrimonio, abbiamo deciso di andare sul classico e inserire anche qualche giorno alle Maldive. Quanti? Mi pare tre sole notti, sapevamo benissimo che di più non avremmo resistito in quel paradiso. Non siamo santi, del resto. No?

Maldive: bungalow

Ora non so se adesso sia diventato più semplice, ma tanti anni fa le vacanze alle Maldive erano solitamente vendute in pacchetti di una o più settimane, quasi sempre abbinati ad un volo. Ma noi non avevamo nessuna intenzione di fermarci così tanto e alla fine ho trovato un resort che permetteva una prenotazione indipendente, per un minimo di tre notti. Probabilmente una soluzione win-win per le mie e le loro finanze.

Non siamo andati tanto lontano dalla capitale, Malé. E già più persone mi hanno ammonito dicendomi che sarei dovuto andare più a sud, dove “il paradiso sarebbe stato ancor più paradisiaco”. Ma mi accontento, per me è stata un'esperienza più che soddisfacente, anche se non ho visto tutti i pesci di questo mondo. Perché è vero che il pesce del vicino è sempre più colorato, ma è anche vero che chi dorme non dovrebbe puntare a pigliare pesci.

Maldive: foto subacquea #2

E allora sarò diretto: qui è di dormire che parliamo. Il sogno è inteso in senso letterale.

Maldive: foto subacquea #3

L'atollo era carino, per carità. Il personale gentile e il cibo molto vario. C'era persino un cameriere che parlava un po' di italiano. E nemmeno posso lagnarmi della folla, perché sono andato ad inizio dicembre, giusto in tempo per vedere un'isola tropicale addobbata previdentemente per il Natale, ma senza l'invasione di turisti per le festività stesse. Tuttavia... Credo di aver percorso tutto il periplo dell'isola lungo la riva. Abbiamo anche acquistato una o due attività extra, tipo quella dell'avvistamento delfini. Che abbiamo a mala pena intravisto. Ma a parte questo, a parte fare il bagno e asciugarsi, rifare il bagno e riasciugarsi, rimettersi la crema solare per non scottarsi, ribagnarsi, riasciugarsi in modo iterativo... Be', a parte tutto questo, non c'era veramente nulla da fare. Almeno per me, non me ne vogliano gli amanti del relax.

Maldive: decorazioni natalizie
Maldive: decorazioni natalizie

E quindi, oltre a ciò che ho raccontato brevemente, c'è una cosa che rammento: il dormire, le grandi dormite che ho fatto di notte, ma anche di pomeriggio, nel nostro bungalow.

Maldive: letto

Ritengo che la parola “isola” abbia per chiunque anche un grande significato simbolico. Personalmente ci ho scritto un romanzo, giocando sul binomio realtà-idea dell'isola. Perciò per me è una parola che ha una grande carica evocativa. Una piccola isola è per me uno spazio concentrato, finito e misurabile. Un territorio che mi dà pochi pensieri, dove quasi tutto è a vista e sotto controllo. Ma non è solo questo. Altrimenti avrei potuto anche prendere ad esempio un qualsiasi spazio chiuso, delimitato da muri. Nell'isola le mura non ci sono: hai sempre costantemente la percezione di uno spazio esterno, raggiungibile ma comunque nettamente separato. Perché c'è il mare, che porta novità, ma allo stesso tempo sciacqua via i cattivi pensieri. Puoi metterli in un'immaginaria bottiglia, sperando pure che non la trovi più nessuno. Che le onde la inghiottano per sempre.

Dei pensieri così mi conciliano il sonno. Aggiungiamoci pure che gli smartphone di dieci anni fa non fossero poi così smart e che nemmeno la copertura Internet fosse un granché. Ecco che il mondo me lo sono lasciato alle spalle. Connesso, sì. Ma lontano.

Maldive: mare #1

È il mondo che c'è solo quando ti serve, a cui non devi dare nulla in cambio.

Pensiero egoista, non lo nego. Ma credo che molti mi staranno approvando in questo momento. In questi ultimi giorni, da casa, in qualche modo sto ricreando la mia isola. Faccio il mio lavoro e poi mi dedico a passatempi poco impegnativi. Ho ripreso a giocare ai videogame, guardo anime. A volte leggo. Faccio anche passeggiate, visto che è ancora possibile farlo.

Il mondo intorno a me marcia a rilento, ma non è fermo. Solo che è abbastanza fastidioso da osservare, qualunque sia la propria fazione. Io le fazioni non le amo in generale. Ho le mie idee, ma in questo contesto non so che farmene, sinceramente. Mi servono solo a mantenere il contatto con la mia identità, solida e incorruttibile. E questa sopravvive, anche quando si dorme. Anzi, è lì che è totalmente libera, che sfoga il meglio di sé. Per cui, tra i vari passatempi, mi fregio di avere anche quello: dormire, sognare.

Maldive: mare #2

E allora perché di tanti posti, mi figuro di stare alle Maldive? Potrei immaginarmi in tutti quei paesi che amo, dove ho da fare dalle 7 del mattino alle 10 di sera. Ok, non sarò il re della vita notturna, ma la giornata la scarnifico fino all'osso. Che mi penso a fare su un atollo in cui passerei circa il 40% del tempo a dormire, quando posso farlo benissimo anche a casa?

Il fatto è che a volte non è sufficiente isolarsi ed essere soli con sé stessi. Come ha scritto il mio scrittore preferito, Luigi Pirandello (nel romanzo “Uno, nessuno e centomila”, ma in un contesto abbastanza diverso), a volte sento l'esigenza di essere solo “senza me”. Sì, perché spesso non basta mettere un barriera, una parete tra te e gli altri, verso quel mondo esterno alla nostro scrigno dei pensieri. Ci sono momenti in cui si spera prima di tutto di separarsi da sé stessi, di annullarsi quasi totalmente, rimanendo ancorati al proprio io solo grazie a un filo resistente, ma sottile.

Maldive: minareto a Malé
Maldive: minareto a Malé

E allora, cosa c'è di meglio che sognare in un posto in cui io non significo nulla, che per me è quasi indistinguibile nei suoi 360°? I pesci non mi cercheranno. Se dormirò o se sarò vigile a tre metri da loro sulla sabbia, per loro non farà differenza. Loro esistono. Io esisto, credo. Nel mio egoismo, chiederei di poter sopravvivere, ma poi mi cancellerei in uno spazio libero, internamente ed esternamente, da costruire e ricombinare senza troppe regole.

Maldive: Malé
Maldive: Malé

Magari quando fuori i più si saranno calmati, qualcuno mi faccia un fischio: uscirò a dare un'occhiata. A cominciare da Malé, che non è esattamente una metropoli. Tanto per riprendere confidenza col mondo. Del resto, chi mi garantisce che sarà lo stesso?



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