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La Sera a Busan





Per parlare della Corea del Sud, avrei potuto iniziare con la vibrantissima Seoul oppure con la più tradizionale Jeonju.

Invece, vado con Busan, la seconda città più popolosa del paese. Perché? Be', perché mentre scrivo è sera. E le sere si richiamano l'un l'altra per me. Da sempre.

Ma non solo per via della sera. Forse anche perché a Busan c'è il mare. Ne parlavo qualche giorno fa con un'amica: mi piace molto dividere i luoghi in quelli in cui vivere e quelli da visitare solo per turismo. Alcuni riescono a soddisfare in parte l'una e l'altra esigenza, ma non mi metterò ad elencarli qui. Tuttavia, a questa mia amica dicevo che in un ipotetico luogo in cui vivere mi piacerebbe ci fosse il mare. Non ho bisogno di immergermi spesso o di prendere il sole, ma mi piacerebbe trovarmelo davanti mentre passeggio, ogni tanto. Da Roma non è lontano, ma certo non ti ci ritrovi davanti per puro caso.

Haeundae - Spiaggia a Busan
Haeundae - Spiaggia a Busan

A Busan, invece, sì. Avrei tutta una spiaggia non tanto frequentata davanti a me, da cui iniziare la giornata. Visto che, oltre alle serate, mi piacciono anche le mattinate.

Busan: Haedong Yonggungsa #1
Busan: Haedong Yonggungsa #1

Con questo non voglio dire che a Busan non ci sia nulla da vedere. Ad esempio, è molto piacevole passeggiare nella zona del Haedong Yonggungsa, un complesso di templi che si affaccia sul mare. Ne ho un buon ricordo perché è stato il mio primo incontro con gli abbinamenti cromatici coreani. Sì, sono ricorrenti, ma sono molto vivi e personalmente non mi hanno stancato. Almeno essendoci stato solo qualche giorno. Poi le sculture, la distribuzione del complesso e dei suoi elementi, assieme alla vegetazione circostante, suggeriscono una certa vivacità, accennano alla confusione, ma senza spaesare.

Busan: Haedong Yonggungsa #2
Busan: Haedong Yonggungsa #1 #2

Ma, come sempre, non starò qui a scrivere la guida della città: ci sono veramente tanti altri blogger che sono molto più capaci di me in questo. Purtroppo io ho fretta. Voglio concludere questa giornata a Busan il prima possibile e indirizzare il mio pensiero verso la sera.

Busan: Haedong Yonggungsa #3
Busan: Haedong Yonggungsa #3

Eccola che arriva, lo sento. Le luci celesti si spengono e si accendono quelle artificiali. Le città dell'Asia Orientale sono una festa di notte: la vita si ripropone, si ristruttura, si insinua e non ti lascia tregua. Lo so, non è ecologico. E anche in queste zone ultimamente hanno fatto passi in direzione di una maggiore moderazione a livello di consumo energetico. Ma, perdonatemelo, lasciatemele godere come un bambino che del mondo poco sa, che dal futuro crede di poter solo guadagnare. Solo per qualche secondo, almeno.

La smetto subito, anche perché in fondo quelle non sono le mie sere. Le mie luci sono tenui, i miei momenti incollati, si fanno eco l'uno con l'altro. Per esempio in questo momento accompagno il picchiettare sui tasti con un bicchiere di vino bianco, che si spalma sul mio palato, impastando tutti i miei pensieri. E non c'è altro rumore, anche la città sembra essersi addormentata, pur non essendo molto tardi.

Busan di sera
Busan di sera

Ed è qui che ritrovo una Busan più adatta al mio stile. Come posso spiegarlo?

Avendo sposato una taiwanese, la mia vita si è arricchita della cultura di quella zona del mondo. Che non comprende solo Taiwan, ma spesso anche il Giappone e la Corea del Sud. Di conseguenza, sono più informato rispetto a quanto ero prima su cosa succede da quelle parti, ma non solo riguardo alle cose noiose che si leggono su giornali. Mi capita a volte di ascoltare musica coreana (senza capire una parola, naturalmente) o di vedere qualche loro produzione cinematografica o televisiva (doppiata o sottotitolata). Con questo non voglio dire di essere diventato un esperto della loro cultura, ma posso dire che alcune abitudini o modi di pensare comuni riescono comunque a trapelare.

E mi rivedo così il giovane che fatica ad inserirsi, a lanciarsi nella routine da adulto, spesso sconfitto dalla vita o dagli impegni di lavoro. Mi ritrovo la difficoltà dei rapporti sentimentali, a volte un po' patinata, a volte anche troppo attorcigliata. E soprattutto questa schiera di impiegati che lottano, che sgomitano, che passano le serate a bere anche quando non ne hanno voglia, con mille gesti ed espressioni di rispetto dovute a ruoli e differenze d'età. E che hanno una resistenza all'alcol incredibile.

Ma poi, accanto a questa Corea del Sud difficile, spietata, capricciosa, io ne intravedo un'altra. È quella delle grandi amicizie, dove le bevute sono la degna conclusione di giornate frenetiche, dove gli affetti quotidiani oscurano la quotidianità accecante. È qui che ritrovo le mie sere, è qui che rivive la mia Busan.

Cena a Busan
Cena a Busan

Innanzi tutto, me ne vado a cena: questa nella foto è stata la migliore di tutto il mio itinerario in Corea del Sud. E, nemmeno a dirlo, era proprio a Busan. Qui imparo che posso ricaricare il kimchi e altri contorni a volontà. Quando me l'hanno spiegato, non ci credevo. E qui mia moglie mi fa incontrare un altro dei miei amici coreani: il soju. È un distillato abbastanza economico in Corea del Sud, con il quale si può pasteggiare. Ha una serie di gusti e secondo me va giù abbastanza facilmente. Occhio, però: non è acqua. I suoi 15% o 20% di gradazione alcolica li raggiunge tranquillamente. A volte anche di più. Non sono allenato come i locali e tendo ad andarci cauto.

Busan: Gamcheon Culture Village #1
Busan: Gamcheon Culture Village #1

Però, dopo me ne vado a passeggiare al Gamcheon Culture Village, una zona precedentemente disagiata della città. Si sale, si sale su. E qui ti aspetta uno spettacolo di colori, apprezzabile anche di sera. La zona è stata rivalutata, recuperata così, con street-art di vario genere. Cosa che gradirei vedere più spesso anche in Italia, se mi è permesso dirlo.

Busan: Gamcheon Culture Village #2
Busan: Gamcheon Culture Village #2

Qui soddisfo innanzi tutto la mia infinita ricerca di colori (come ho già scritto anche qui). Ma non solo. Qui ritrovo anche le mie sere, in cui la quiete lascia spazio ai ricordi, ma anche all'immaginazione. I muri dipinti ti aprono mondi, ti allestiscono vie di fuga inaspettate. E, alla fine, ammirando il panorama, ritrovo anche le terrazze: le loro, ma anche le mie. Quelle in cui immagino di passare ore liete, di aggregare amicizie del passato a quelle presenti e future. Di portarmeli tutti a Busan, a sorseggiare Soju, dimentichi del mondo e delle sue noie, mentre il mare in lontananza si rimesta un po' impacciato.

Busan: Gamcheon Culture Village #3
Busan: Gamcheon Culture Village #3

La sera a Busan è la sera che vorrei.



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