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Il tempio, l’uomo, la magia

Devo proprio iniziare questo viaggio raccontando di un caro ricordo. Questo post, a dire il vero, non riguarda me stesso, né un bellissimo tempio chiamato Gadaladeniya Raja Maha Vihara, ma principalmente un uomo chiamato N. Non lo conosco così bene da poter lodare tutti i suoi tratti caratteriali, quindi parlerò principalmente della sua professionalità. Posso però dire di ammirare l’uomo con cui ho avuto la fortuna di trascorrere del tempo per qualche giorno.

E non lo dimenticherò mai nell’atto di venire a prendere con l’ombrello me e mia moglie, sotto uno sferzante acquazzone, dal tempio già menzionato. Senza scarpe e bagnandosi parecchio.

Ma ci arriverò in seguito: ora devo tornare un po’ indietro.

Qualche mese fa stavo viaggiando in Sri Lanka. Avrebbe dovuto essere solo un normale itinerario dei principali siti, soprattutto culturali, ma il mio tempismo non è stato certamente il migliore, devo riconoscerlo: non appena sono atterrato all’aeroporto di Colombo, si è verificato l’attacco di Pasqua del 2019. Ho passato rapidamente i controlli all’ingresso del paese: le operazioni all’aeroporto erano ordinarie e regolari, forse perché le notizie non si erano ancora diffuse. E il nostro autista N. ci stava già aspettando fuori dalla sala arrivi, con un grande sorriso e un sincero fare amichevole.

Perché ne parlo? Semplicemente perché mi sto ancora chiedendo se la cattiva notizia lo avesse già raggiunto e abbia fatto finta di non saperlo. Ovviamente per non rovinare il nostro umore vacanziero. Ci ha informato più tardi durante la giornata, ma non ha mai cambiato i suoi modi amichevoli ed estremamente disponibili durante l’intero itinerario.

Quest’uomo vive a Colombo, ha una famiglia lì. Certo, era preoccupato per l’intera situazione (ne abbiamo parlato, anche se mi piace fuggire dalla realtà)… Tuttavia, ha fatto del suo meglio per non mostrarci le sue emozioni interiori.

In realtà non solo lui: mi sono presto reso conto che la maggior parte della gente che ho incontrato stava cercando di nascondere la preoccupazione per le terribili notizie davanti ai turisti. E continuavano a fare del loro meglio per aiutarli.

Va bene, tutto ciò è sicuramente positivo, ma non abbastanza per lasciare un’impressione così grande di un istante. Dov’è la magia? Come al solito, la magia è avvenuta quando non me l’aspettavo… Ed eccomi di nuovo al tempio.

Per quanto ne so, di solito i turisti preferiscono visitare le principali attrazioni della città di Kandy; solo pochi di loro decidono di trascorrere del tempo fuori città. Il Gadaladeniya Raja Maha Vihara si trova a circa 13 km a ovest di Kandy ed è un antico tempio buddista.

Come mi aspettavo, non c’erano altri turisti quando ci siamo arrivati, forse anche perché il cielo stava cominciando a minacciarci con alcune nuvole. Ma fino a quel momento eravamo stati molto fortunati a livello meteorologico, quindi perché preoccuparsi di portare un ombrello? Il nostro ottimo autista N. ci stava aspettando in macchina. L’auto era parcheggiata a pochi metri dal tempio. Ancora una volta, perché preoccuparsi? Sbagliato!

E perché visitare immediatamente il tempio quando l’uomo che vende il biglietto d’ingresso è anche un artista e si occupa personalmente della conservazione del tempio? Prepara per i visitatori anche semplici volantini, fatti in casa, ma multilingue. Si potrebbe dedurre che sia meglio trascorrere del tempo a leggerli e fare una chiacchierata prima di visitare il tempio, non dopo. Sbagliato di nuovo!

Non appena siamo entrati nel santuario principale, siamo stati tagliati fuori dall’uscita da un temporale. Io, mia moglie e i monaci. Dopo aver ammirato il suo interno, mia moglie si è messa scattare foto (quelle che vedete sono per sua gentile concessione), mentre io ho iniziato una conversazione elementare con uno dei monaci, che parlava un po’ di inglese.

L’ho chiesto senza troppi giri di parole: “Di solito dura a lungo? 20 minuti, forse?”

“Sì, forse 20 minuti …” (Io: volto sorridente “ON”) “… Forse 2 ore” ha aggiunto. (Io: volto sorridente “OFF”)

Dopo i 20 minuti “previsti”, pioveva ancora forte e persino mia moglie non sapeva cos’altro avrebbe potuto fotografare. Ma la vista era meravigliosa, il santuario secondario, infradiciato, ci ha ispirato una malinconia agrodolce. Mi sono ritrovato a fissarlo, mentre ascoltavo il battito echeggiante dell’acqua sulla roccia dove esso giace. Ancora una volta io, mia moglie, i monaci. E una cascata che ci isolava dal mondo. A meno che un salvatore non potesse ricondurci in esso. “Dovrebbe egli salvarci? Vogliamo noi essere salvati?”

Non credo di essere stato in grado di rispondere in quel momento. Ma improvvisamente ho visto un uomo sotto un grande ombrello verde venire da noi, a recuperarci. Sorrideva ancora, portando il sole dentro sé stesso, portando l’affabilità del popolo dello Sri Lanka. Semplicemente non potevamo resistere al suo calore. E, sì, questo sole ha continuato a splendere su di noi per alcuni giorni e gli sarò sempre grato, augurando a lui (e ai suoi compatrioti) tutto il meglio.

Grazie ancora, N. Grazie, Sri Lanka.

Alcune informazioni aggiuntive:

oltre (ovviamente) ad affidarsi ad un autista privato, si può andare a Kandy in treno o in autobus da Colombo. Dovrebbe anche essere possibile raggiungere il Gadaladeniya Raja Maha Vihara in autobus da Kandy.

Ad ogni modo, sembra che non sia molto facile per gli stranieri comprendere le linee e gli orari degli autobus locali. Alcuni turisti preferiscono noleggiare una moto/motorino per arrivarci.

Siti interessanti intorno a Kandy:

- il già citato Gadaladeniya Raja Maha Vihara: un antico tempio buddista costruito nel XIV secolo, in stile indiano meridionale. Il complesso presenta un santuario principale e uno secondario.

- Embekke Devalaya: un altro tempio buddista del XIV secolo, famoso per le sue straordinarie sculture in legno della Drummers’ Hall

- Lankatilaka Vihara: il tempio ha una struttura originale del XIV secolo. Sebbene sia un tempio buddista, l’edificio principale ha anche elementi indù e incorpora un santuario induista.

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